giovedì 27 dicembre 2007

NATALE DEL CAZ

Cari amici e amiche,

volevo farvi gli auguri natalizi comesi conviene, ma sinceramente dopo la notizia dell'assassinio di Benazir Bhutto non mi sento più tanto in vena...Come al solito esce fuori lo spauracchio di sempre, ovvero "i terroristi", nemmeno fossero il babau delle favole per bambini, che si nasconde nell'armadio o sotto il letto per spaventarli e aggredirli quando si spegne la luce...Mah, non so cosa pensare, grazie anche all'informazione completamente asservita ai poteri dominanti di turno, (pseudo)destra o (pseudo)sinistra che siano...Non che la Benazir fosse una santa peraltro, ma era sicuramente meglio di quel volpone di Musharraf...che ci sia o no lo zampino di CIA, servizi "deviati" pakistani o che ne so io, è fuori di ogni dubbio, ma la tristezza più grande è che questa era una morte annunciata e probabilmente evitabile.

L'augurio arriva lo stesso, e non è tanto laico ma sicuramente tremendamente attuale: auguro la pace in terra per gli uomini di buona volontà che, ahimè sono davvero rimasti in pochi.


Vostro
NoSferatu

mercoledì 12 dicembre 2007

LA TORBIDA (E TRISTE) XENOFOBIA DEI MEDIA ITALIANI ITALIANI

Carissimi, riporto pari pari la notizia così come l'ho letta sul sito di Gianni Minà "Latinoamerica", per mano di Gennaro Carotenuto. Non so cos'altro dire, se non che concordo in pieno con quanto afferma. La ragione ormai è profondamente addormentata, i mostri dominano il mondo, lo spirito illuminista grida vendetta. Si, un altro giornalismo è possibile, ma c'è la volontà di farlo? Forse si, qui sui blog.

Alla prossima


LA TORBIDA XENOFOBIA DEI MEDIA ITALIANI


di Gennaro Carotenuto
(26 novembre 2007)

Cosa succederebbe in Italia se un pregiudicato romeno ubriaco investisse sulle strisce una signora italiana con due bambini e la riducesse in fin di vita? La risposta è facile, diverrebbe in un lampo prima notizia su tutti i media e molti sciacalli sarebbero pronti a organizzare fiaccolate, a chiedere mano dura, espulsioni e a fare passeggiate vestiti come Humphrey Bogart. Cosa succede se avviene il contrario? Questa settimana ne abbiamo avuto una ATROCE dimostrazione pratica. E i media italiani ne escono in maniera vergognosa.
La storia, nella sua crudezza, è semplice. Il giorno 20 novembre in pieno giorno, nella città di Roma, la cittadina rumena Marinela Martiniuc, 28 anni, attraversava sulle strisce nei pressi di una scuola. Spingeva una carrozzina con suo figlio Elias di appena quattro mesi e teneva per mano sua nipote Adina di 12 anni.

Sono stati spazzati via da un'auto guidata da un cittadino italiano, in evidente stato di ebbrezza, e appena uscito di galera. Il neonato è stato sbalzato a 20 metri di distanza, la piccola Adina ha avuto multiple lesioni alle gambe. La signora Martiniuc è stata per 24 ore incosciente ed in pericolo di vita. Tutt'ora è ricoverata in condizioni critiche.

Nessun giornale o gr o tg ha ritenuto opportuno diffondere la notizia. Questa è stata diffusa oggi, cinque giorni dopo, solo in una lettera inviata da Anna Maffei, presidente dell'Unione cristiana evangelica battista italiana, pubblicata dal quotidiano Il Manifesto.

Maffei invita a una riflessione sul ruolo dei media nella costruzione del clima di insicurezza e di crescente intolleranza e xenofobia fra la gente comune. Ha ragione: i media mainstream oramai formano un compatto partito del pregiudizio e utilizzano il loro sterminato potere per diffonderlo ad arte. Per un'elementare regola giornalistica infatti, se i romeni e solo i rumeni (o i rom che per il giornalista medio è lo stesso) sono tutti stupratori, assassini, ladri, autisti ubriachi, l'ennesimo cane che morde l'uomo non deve far notizia. Ma se è l'uomo italiano (pregiudicato e ubriaco) a mordere la cagna rumena, questa non dovrebbe essere una notizia più del suo stereotipato opposto? Non dovrebbe causare scandalo e vergogna che un nostro connazionale abbia ridotto in fin di vita una donna straniera e due bambini?

Sarebbe un triste paradosso, ovviamente, se solo per questo i media facessero un buon servizio all'informazione. La Maffei centra perfettamente il punto. Oggi i media mainstream, manipolando e scegliendo le notizie in maniera intenzionale, rappresentano un generatore di insicurezza sociale, intolleranza e xenofobia. E i giornali italiani che strillano l'investimento (o lo stupro, o l'omicidio) di una cittadina italiana da parte di un cittadino straniero, ma nascondono il caso opposto e sminuiscono sistematicamente i crimini dei quali gli stranieri sono vittime, vanno definiti per quel che sono: razzisti.

Per turpi fini (politici o commerciali che siano) si stanno prestando a mettere in pericolo la convivenza civile in questo paese e stanno giocando con la nostra democrazia. E' tempo che chi ha a cuore la convivenza civile in questo paese chieda sistematicamente loro conto delle loro intenzioni e malintenzioni. Un altro giornalismo è possibile.

lunedì 10 dicembre 2007

DAI UN TAGLIO ALL'AIDS (campagna proposta dal Partito Socialista)

Dai un taglio all'AIDS!
Tagliate l'IVA dal costo dei profilattici!




NelFuoco sottoscrive la campagna del PSE..e spera voi facciate altrettanto!

sabato 8 dicembre 2007

manifesto (da www.criticaliberale.it)

La Fondazione Critica liberale ha promosso questo “manifesto”, che, annunciato il giorno prima, è stato pubblicato in parte da “Repubblica” sabato 4 febbraio 2006. Questo è il testo integrale. Invitiamo a diffonderlo su tutti i blog, siti e mailing list, e a dare la propria adesione, indirizzandola a info@criticaliberale.it oppure al fax 06.6796011.

La cultura liberale e democratica deve far sentire la sua voce. Non può tacere di fronte all’usurpazione continua del suo nome e dei suoi valori che viene condotta dalla destra italiana. La democrazia liberale è limitazione del potere, certezza del diritto, centralità del conflitto regolato, rispetto delle regole del gioco, pluralità delle fonti d’informazione, poliarchia economica, laicità. Rifiuta ogni pur larvata rivalutazione del passato totalitario e antieuropeo o di quello premoderno e antirisorgimentale della nostra storia.

Lo scontro elettorale vedrà, da una parte, un centrosinistra inevitabilmente eterogeneo, che a nostro avviso ha un bisogno vitale di rinnovarsi nell’incontro con il liberalismo progressista in tutte le forme che ha assunto nell’ultimo secolo; e, dall’altra, una destra populista, che in regime di monopolio dell’informazione ha governato nel prevalente interesse personale del capo e dei suoi sodali, stravolgendo il governo delle leggi e ogni regola del gioco democratico, deformando a proprio vantaggio le norme stesse del patto costituzionale, mettendo in causa i valori etico-politici fondamentali su cui la Repubblica venne rifondata dopo la catastrofe fascista, costruendo per le giovani generazioni un futuro di degrado civile, di dequalificazione e di precarietà. Il risultato è la disfatta morale, sociale ed economica, un paese in declino e screditato all’estero.

Vogliamo sottolineare in questa sede quattro priorità per il governo dell’Unione.

1.Investire sull’Europa. Chiediamo innanzitutto di rimettere al centro dell’agenda politica l’impegno per la costruzione di quella “unione sempre più stretta” che i padri fondatori dell’Europa vollero iscrivere nel preambolo al Trattato di Roma. L’Italia si è rivelata sempre decisiva per far avanzare il processo di integrazione e per mantenere aperta la prospettiva federalista. Questa spinta è venuta meno proprio ora che la sopravvivenza politica dell’Europa nel mondo globalizzato è legata alla sua capacità di parlare sulla scena internazionale con una voce unitaria, forte di una legittimazione democratica diretta. Occorre rispondere colpo su colpo alla demagogia antieuropea e non arrendersi alla prospettiva di un’Europa senza ambizioni. Anche sul piano interno, è prioritario adeguare il paese agli standard europei soprattutto nel campo dell’istruzione, dei servizi, delle infrastrutture.

2.Rifondare le regole. Per scongiurare sia una permanente palude centrista sia la riproposizione della caricatura di democrazia recitata dai protagonisti degli ultimi dieci anni, chiediamo che sia costruito un sistema maggioritario e dell’alternanza vero e compiuto: va rafforzata la rigidità della Costituzione e delle leggi elettorali, elevati i quorum previsti per l’elezione di tutti gli organi di garanzia, introdotto uno statuto dei diritti dell’opposizione, valorizzata la funzione di controllo del Parlamento. Chiediamo che nei primi sei mesi si ripulisca la legislazione dalle più vergognose intromissioni di interessi particolari. Chiediamo l’adozione di regole certe e trasparenti in materia di ordinamento giudiziario e di autorità indipendenti. Chiediamo di porre fine all’asservimento della pubblica amministrazione ai voleri e ai desideri della politica. Chiediamo la costruzione di un tessuto di regole di democrazia economica su funzionamento e trasparenza dei mercati e diritto societario. Chiediamo l’impegno prioritario per l’introduzione di una rigida disciplina antimonopolistica, soprattutto nel campo dell’informazione e contro i conflitti d’interesse. Chiediamo di farla finita con una giustizia basata su prescrizioni e amnistie; con un’economia pubblica basata su condoni, leggi prive di copertura e “finanza creativa”. Chiediamo all’Unione di darsi codici di autoregolamentazione in fatto di etica pubblica e di rapporti tra politica ed economia più esigenti di quelli derivanti dal mero rispetto della legge penale come premessa a un’azione di governo improntata a sobrietà nello svolgimento delle funzioni pubbliche.

3. Attivare la mobilità sociale. L’Italia di questi anni è divenuta il paese dell’Unione europea socialmente più statico e incapace di esprimere ed utilizzare le proprie energie potenziali. Settori sempre più ampi di giovani, donne, immigrati, anziani, e la popolazione di intere aree del Mezzogiorno, rischiano di rimanere esclusi o di venire espulsi dal mondo del lavoro e quindi dalla pienezza dei diritti di cittadinanza. Una politica liberale della flessibilità deve essere uno strumento della mobilità sociale, capace di moltiplicare le occasioni e garantire a ciascuno uguaglianza di opportunità e di punti di partenza, anziché divenire l’anticamera del precariato nel lavoro e della marginalizzazione nella società. Deve favorire il riconoscimento dei talenti e dei meriti, il libero espandersi delle potenzialità e della creatività di ogni individuo, l’accesso all’istruzione e alla conoscenza come strumento principale di progresso economico, sociale, civile. Una politica liberale dello sviluppo deve proporsi prioritariamente la lotta contro la criminalità organizzata che impedisce in ampie aree del paese il libero dispiegarsi delle energie economiche, e l’abbattimento delle barriere neoprotezionistiche e neocorporative nel mondo delle imprese e delle professioni.

4. Ricostruire la laicità. Chiediamo un impegno solenne e iniziative concrete volte a instaurare piena libertà di opinione, religiosa, di scienza e di coscienza. In regime di separazione tutte le istituzioni pubbliche devono essere neutrali, garantire pari dignità ad ogni convinzione in materia di fede, sopprimere ogni privilegio. Devono tutelare, contro ogni tentazione oscurantista, la libertà della ricerca scientifica, primo motore dello sviluppo. Chiediamo l’abolizione di tutti i divieti e di tutte le discriminazioni giuridiche contro identità, comportamenti o stili di vita basati su pregiudiziali di carattere religioso. In una società sempre più secolarizzata e multireligiosa una politica di integrazione fondata sulla laicità (oltre che ovviamente su adeguate politiche sociali) è la sola garanzia contro la minaccia di trasformare il paese in un assemblaggio di comunità fondamentaliste e settarie, ostili fra loro e unite soltanto nella pretesa di limitare le libertà. Il rafforzamento dell’istruzione pubblica e laica (e l’introduzione reale dell’educazione civica nelle scuole) deve avere come primo obiettivo la formazione alla cittadinanza democratica degli italiani, oggi drammaticamente assente.

Noi, tuttavia, siamo consapevoli che, dopo mezzo secolo di faticoso e a tratti incerto apprendistato della democrazia e un decennio di imbarbarimento, un’efficace politica riformatrice non richiede soltanto un buon programma di governo, ma che si ponga anche mano a una ricostruzione civile del paese, alla creazione di nuove classi dirigenti, a un nuovo inizio che abbia come punto di partenza la riscoperta del valore della libertà.

sabato 17 novembre 2007

CHUCK NORRIS E IL SOCIALISMO LIBERTARIO

Che dire? Cosa hanno in comune Chuck Norris e il Socialismo Libertario? Nulla, in apparenza, ma se questi due termini vengono usati da un noto scrittore nemmeno tanto underground come Giovanni Di Iacovo per descrivere una persona, capirete che deve essere sicuramente un tipo speciale.
Oppure completamente fuori di testa.
Oppure entrambe le cose.

Quel qualcuno dovrei essere io, il Chuck Norris del Socialismo Libertario..(?)


Giovà, sono lusingato, ma non so dire se è un complimento o un insulto...ti abbraccio.

sabato 27 ottobre 2007

MONDOGATTO

Ciao amici, non ho parole...preso di pacco dal sito del Vernacoliere (www.vernacoliere.com)
Siamo ridotti veramente male....intanto il 1967 sta per finire, e l'anno prossimo (il 1968) ci porterà qualcosa di buono, spero...tanto ormai mi sono abituato al fatto che stanotte l'orologio non dovremo metterlo un'ora indietro, ma 40 anni...


Buona camicia a tutti

Mondogatto

Bimbe incinte

Ha 16 anni, e accompagnata dalla mamma entra per la prima volta nello studio di una ginecologa livornese per dei generici disturbi alla sfera genitale. Ha una struttura fisica piuttosto cicciottella, e insaccata in un ampio trening non le si nota niente di particolare. Dopo le domande di rito e la descrizione dei disturbi, viene invitata a sdraiarsi sul lettino per un esame esterno della situazione.
"Signora", esclama dopo poco la ginecologa, rivolgendosi alla mamma, "questa ragazzina è al sesto mese di gravidanza".
"Lei si sbaglia, non è possibile, me ne sarei accorta", ribatte indignata la signora. E si porta via la figlia, per poi farla abortire in tutta fretta in Svizzera.
Dopo un po' di tempo ne arriva un'altra, 14 anni, sempre da quella ginecologa e sempre accompagnata dalla mamma; ha dei disturbi, mangia poco e rimette, ha nausee e dolori alla pancia. Per farla stare a suo agio, la ginecologa fa momentaneamente allontanare la mamma. Dopo le solite domande sulla scomparsa dell'ultimo ciclo, a cerniera della felpa aperta appare la sospetta rotondità dell'addome.
"Figliola, sei già di tre mesi" le comunica con tristezza la ginecologa.
"Non è vero, sono sicura, io non ho fatto niente" si difende urlando la bimba. Accorre la mamma, che per sanare la dura realtà non trova di meglio che esclamare: "Signora, lei cià lìallucinazioni! La miì bimba è dimorto ammodino, sa!"
E madre e figlia hanno continuato a negare con ostinata determinazione.
Chissà se anche quella bimbetta sarà finita nei "viaggi dell'aborto". Che sono ricominciati più e peggio di prima; e ad abortire sono soprattutto le giovani, e spesso minorenni. Così, con i consultori familiari nati un tempo per essere vicini ai problemi delle donne e ora in profonda crisi per i tagli alla Sanità (ne hanno chiusi 400), con l'aumento degli obiettori fino a punte del 90% tra ginecologi, anestesisti, capisala e infermieri, la famosa legge 194, da usare non certo come contraccettivo, è quasi in stato comatoso. Ed è ormai quasi mummificata la legge che avrebbe potuto consentire una sana e capillare educazione sessuale per mamme e figlie.
Le ragazzine, intanto, continuano a fare sesso scambiandolo per libera emancipazione, e le mamme continuano a fingere di non sapere.

martedì 16 ottobre 2007

emarginazione

Ciao amici,
nel post di oggi vi voglio parlare di quel fenomeno che affligge la nostra società ora più che mai:
l'EMARGINAZIONE. Dopo anni di bombardamento mediatico che incita le coscienze all'individualismo, se provate ad essere VERAMENTE individualisti vi troverete messi al bando dal resto della società. Basta poco: un vestito non di tendenza, un pensiero differente, una voce fuori dal coro, e siete irrimediabilmente , desolatamente OUT....anche se se magari la vostra è l'unica voce ragionevole in un mare di scimmie urlanti, la statistica insegna: I DIVERSI SIETE VOI.
Come potrete notare nel simpatico video allegato (anche per sdrammatizzare un pò), sono in molti a soffrire di questo fenomeno ;-)

(preso di pacco da SiberiaOnLine.net - lode alla Causa Invincibile!)

Buona camicia a tutti

venerdì 12 ottobre 2007

FESTIVAL MEDITERRANEO DELLA LAICITA'

Ciao amici, un post che definisco "culturale" oggi:
è iniziato, presso gli splendidi locali dell'ex-Aurum di Pescara, il primo Festival Mediterraneo della Laicità. Vi saranno dibattiti, proiezioni di film e video, discussioni e tanto altro, chiudendo le serate in bellezza con tanta buona musica. per il programma preciso, visitate il sito cliccando

Io Sabato e Domenica sarò là a dare una mano, in quanto membro dell'associazione clturale "Itinerari Laici"...se venite ci facciamo due chiacchiere insieme e ci salutiamo. Raccomando specialmente la giornata di sabato perchè si parlerà di laicità e scienza.
Stasera ci saranno a suonare gli Ardecore (roma), domani i Vuneny (Bosnia) e domenica i Putain Club (Francia). Veramente roba gustosa.

A prestissimo

venerdì 5 ottobre 2007

ALTERAZIONI PERCETTIVE


Ciao amici,
oggi un post di "cultura" e "società" (se così vogliamo chiamarle). Ho appena finito di guardare "Mai dire Candid", e nel contesto osservavo una di queste "scenette" dove un tizio dall'aria poco raccomandabile si fermava dal benzinaio per fare benzina con un furgone. Il fatto è che nel retro del furgone, ben visibile ed urlante, c'era una ragazza legata ed imbavagliata che chiedeva aiuto. La candid si poneva di registrare la reazione dei benzinai vittime dello "scherzo".
Devo dire che mi aspettavo reazioni estreme da parte dei benzinai in questione...e invece...no! Uno era troppo impaurito e chiaramente a disagio ma non ha nemmeno preso la targa del furgone, altri addirittura con atteggiamento complice, solo un anziano signore voleva chiamare i Carabinieri e in un altro caso un ragazzo ha liberato la ragazza legata ed ha fronteggiato il tizio losco...Insomma, quello che io reputavo uno scherzo dalla reazione scontata (magari violenta ma scontata) mi ha lasciato di stucco di fronte all'indifferenza delle persone anche davanti ad un caso così palese.
Altra candid: un tizo cerca una stoffa per coprire interamente il fratello tetraplegico per non mostrarlo a degli invitati a cena. Il copione è più o meno lo stesso: i negozianti non hanno battuto ciglio pur di vendere metri di stoffa!
Terza candid: una suora entra in un negozio di intimo e si misura un perizoma: scene di panico della padrona del negozio che va via facendo il segno della croce di fronte alla suora "moderna"...ma allora!!!
Ho osservato reazioni di scandalo per una stupidaggine (la suora) e reazioni di tranquilla ipocrita apatia di fronte a scene indegne di un essere umano (il tetraplegico e la donna legata). Forse veramente come società ci stiamo sfaldando irrimediabilmente, forse le alterazioni della percezione sono talmente tante e vaste che siamo diventati incapaci di riconoscere non tanto tra ciò che è "giusto" e ciò che è "sbagliato", ma addirittura tra ciò che è "umano" e ciò che è "inumano".
Da bravo nipotino di Voltaire, cito solo una frase, quella che ritengo la più importante: "IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI". Siamo tutti addormentati, e profondamente. Svegliamoci, ora, se non è già troppo tardi.
Meditate gente.

sabato 29 settembre 2007

giovedì 20 settembre 2007

SANITA' PESCARESE

Oggi un post non polemico, semplicemente una breve constatazione di fatto.
In questi giorni una persona a me molto cara è stata ricoverata presso il reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale Civile di Pescara per un intervento chirurgico, e trovandomi sul posto per recarle visita ho avuto modo di verificare con i miei occhi quello che è un reparto efficiente e pulito, con personale altamente competente e molto cortese (nonostante fosse evidentemente indaffarato). Tutto ciò in un ospedale PUBBLICO, che pare sia sempre sulla bocca di tutti ogni qualvolta si debba parlare di malasanità abruzzese.

Fin qui nulla di strano, direte...dove sta l'imbroglio? Semplicemente non c'è.

La persona a me cara non ha ricevuto un trattamento di particolare riguardo rispetto agli altri degenti: è semplicemente stata trattata come vengono trattati tutti i pazienti del reparto, e cioè come un paziente, affetto da una determinata patologia e bisognoso di cure specialistiche.
Solo e soltanto questo, ma fatto come si deve.
Ho voluto segnalare questo fatto proprio perchè ogni qualvolta si verifica un evento negativo tutti si mettono a gridare ai quattro venti, mentre quando invece si tratta di notare i numerosi seri, dignitosi, professionali (e silenziosi) operatori della salute, nessuno sembra farci caso.
Pertanto, questo vuole essere un ringraziamento pubblico al primario, Prof. Buonaguidi, al suo staff di chirurghi, alle caposala, agli infermieri e agli operatori tutti che semplicemente fanno il loro dovere ogni santo giorno, e fanno si che gente come me possa dire: "pago le tasse per la sanità pubblica e non me ne pento, nonostante tutto". Continuate così.

venerdì 14 settembre 2007

"MAIALE DAY" ???????????


Ciao amici, oggi post "politico"... ho letto in giro che un tale di nome Calderoli e di professione "politico" (??) ha proposto, sull'onda del "family day", "DICO day", "V-day", un "maiale day"...
Tale "maiale day" si propone (così credo di aver capito) di organizzare mostre suine su terreni da destinarsi all'edificazione di moschee... beh, non ho parole! A parte l'evidente provocazione "estrema", anzi "estremista", da parte di un membro della nostra classe politica, nonchè ex-ministro, io da cattolico (in casa mia) e laico (per quel che riguarda lo Stato) non posso che vergognarmi come italiano e uomo per questa "proposta indecente" avanzata da Calderoli. E' un'offesa inimmaginabile rivolta a tutta la comunità islamica mondiale...è come dire "organizziamo messe nere dove dovranno sorgere chiese" oppure mettersi a dire (come abbiamo fatto fino a meno di 70 anni fa) che gli ebrei sono gli assassini di Gesù Cristo e come tali andrebbero trattati...sembra di essere tornati indietro di 500 anni!!
Dov'è la società del futuro che nominava Chaplin ne "Il Grande Dittatore"? Una società dove i mezzi di comunicazione univano e non dividevano, dove i mezzi di trasporto avanzati avrebbero svolto il ruolo di collegamento tra le genti e le culture?
Chi è ospite nel nostro paese deve necessariamente rispettare le nostre abitudini e rispettare le nostre leggi senza alcuna concessione, ma questo non ci da il diritto di offendere, provocare e addirittura rinnegare quella che io ritengo la migliore Costituzione al mondo: la "Costituzione della Repubblica Italiana" !! Per la nostra Costituzione non esistono differenze di età sesso, razza e religione, non dimentichiamolo mai! Chi nega la Costituzione è un nemico dello Stato, chi incita alla lotta armata è un nemico dello Stato, chi sostiene teorie secessioniste è un nemico dello Stato....mi rivolgo alle Autorità affinchè questi elementi vengano trattati come meritano, e alla gente affinchè non creda a questi sproloqui degni degli anni più bui della nostra società.

Ascoltate a questo link il "discorso all'umanità" dal film "Il grande Dittatore"

Meditate gente, meditate.

mercoledì 12 settembre 2007

SELEZIONE (IN)NATURALE

Oggi post pseudoscientifico, concernente le modalità di selezione per l'idoneità a borse di studio, assegni di ricerca e quant'altro. Essendo dipendente a tempo indeterminato a part-time e libero professionista a part-time (ed "essere umano" full-time), sono immune ormai dalla "giostra" delle procedure concorsuali, ma non posso esimermi dal dichiarare ogni volta di essere schifato dai vizi di procedura degli enti pubblici per quanto riguarda le procedure di selezione, che nulla hanno a che vedere con la competenza e la professionalità teoricamente richieste. Cinicamente dichiaro (e me ne assumo piena responsabilità) che se i "baroni" continuano a scegliere per "simpatia" e non per competenze, tra 100 anni staremo ancora cercando la cura per il cancro o l'AIDS. Non solo, ma le università sforneranno idioti patentati (lo fanno già adesso) perchè istruiti da idioti, i quali scriveranno libri di testo insulsi che insegneranno teorie errate.
Praticamente abbiamo (hanno) ribaltato completamente il metodo scientifico e la libera ricerca, concetti per i quali gente del calibro di Giordano Bruno e Galileo Galilei hanno patito sappiamo noi quanto.
Che dire? Come fare a spiegare che la competenza scientifica si acquisisce con lo studio, che la capacità di ricerca è data dalla curiosità, che non si diventa accademici "per eredità genetica", che la ricerca è essenziamente un'attività da destinarsi a filantropi e idealisti e non a grigi burocrati o a "nipoti" che poverini, non hanno arte ne parte? Semplice: non si può.
Mi viene in mente una massima ad effetto: "l'ottimista crede di vivere nel migliore dei mondi possibili...il pessimista sa che purtroppo è proprio così".
Continuo a sperare di avere torto, "prego" di avere torto, ma so che è così: non siamo più in testa nelle classifiche di "cervelloni" mondiali perchè le scuole e le università fanno schifo e sono solo dei "diplomifici", diciamolo una buona volta; il bagaglio culturale dell'uomo medio si è abbassato clamorosamente e abbiamo una percentuale di analfebetismo degna degli anni '50 del secolo scorso nonostante Internet e l'inglese a scuola.
Riprendiamoci la dignità che ci compete, anche perchè l'assenza di ricerca o peggio, una ricerca falsa e tendenziosa, non portano sviluppo dell'economia ma ne incentivano il declino.
Una volta da bambini, ci chiedevano: "cosa vuoi fare da grande?" Noi rispondevamo in maniera varia: l'avvocato, il medico, l'ingegnere, il meccanico etc. I più fantasiosi dicevano "l'astronauta" o addirittura "il Papa"...adesso i ragazzini rispondono inequivocabilmente "il calciatore" e "la velina", quando addirittura rispondono "boh, che ne so"...penso sia significativo, no?
Meditate gente, meditate.

sabato 8 settembre 2007

GIOVANNI DI IACOVO

Questa sera, reduce da una visitina sul sito di Giovanni Di Iacovo ho pensato bene di recensire in questo blog il suo libro "Sushi Bar Sarajevo".
E' un libro colto e irriverente, drammaticamente attuale nella sua cruda fantapolitica (o drammaticamente fantapolitico per la sua cruda attualità), che contamina un linguaggio ricercato con espressioni dialettali in maniera deliziosa, che racconta una storia fatta di vite intrecciate, di drammi allegri e farse tragiche, dell' "involuzione" di una società fottuta fin nel profondo della sua "anima nera" ("anima nera" può essere acquistata con il "3x2" nel MegaMall più vicino! - spot pubblicitario).
Purtroppo, desolatamente, devo ammettere che è un libro per palati fini, per chi legge per curiosità e non per "tendenza", per chi ha un minimo di conoscenza della storia contemporanea e per chi ha un forte senso dello humor (anche decisamente nero). Un libro per chi sa ridere innanzitutto di se stesso, per chi non ha paura di leggere frasi dissacranti, un libro per chi sa essere capace di fare un sorriso di sfottò alla morte che gli si para dinanzi.
Insomma, visto l'andazzo generale, qua 'sto libro lo leggiamo in 300.......

NO! Compratelo! Compratelo, e non leggetelo, oppure leggetelo e non capitelo, ma compratelo! Compratelo e usatelo per sistemare il tavolo che dondola, compratelo per fargli fare bella figura in libreria, così la vostra ragazza penserà che siete un colto intellettuale fine dicitore e amante della letteratura contemporanea e magari deciderà di darvela...insomma COMPRATELO!

Compratelo, perchè è un bel libro, perchè può insegnare qualcosa anche se vi farà sorridere con amarezza.

Ciao Giovanni, mi devi una birra: ho la gola secca a furia di scrivere!

giovedì 6 settembre 2007

OMAGGIO

Ardi,

divina tenaglia sul mondo

Brucia,

tornio d'amore

Parole di Fuoco

attente a me,

al mio capire roco

Forgiami il viso,
il respiro
il sorriso

di Fuoco

Roco, Rojo, ROSSO


(CCCP-Fedeli alla Linea "Roco, rojo, rosso")

CIAO LUCIANO

Luciano Pavarotti se n'è andato...ormai era malato già da tempo e non sono rimasto più sorpreso di tanto nell'apprendere la notizia...
Non lo apprezzavo particolarmente come tenore, ma sono comunque sinceramente dispiaciuto della sua dipartita, così come lo sono di qualunque altro essere umano di cui al telegiornale non diranno mai nulla.

Come mi è capitato piuttosto spesso di dire, purtroppo, in questi ultimi tre anni, anche a te dico: "arrivederci Luciano", ci mancherai.

POST MUSICALE - "CHOUKRA"

Primo post artistico-musicale, dedicato ad uno dei miei gruppi preferiti della scena musicale indie abruzzese: sono i CHOUKRA, da Popoli (PE), che con le loro atmosfere cupe e ansiogene riescono a trasferire in note dei messaggi non certo ottimistici ma assolutamente reali e concreti, neoprotagonisti dell'eredità di quella che era la punk generation e testimoni della sconfitta sociale che facciamo finta di non vedere.
I Choukra ci cantano in faccia, in maniera monocorde, con crudo realismo glaciale, che stiamo solo correndo come dei lemmings impazziti verso un precipizio, e chi cerca di arrestare la propria corsa viene inesorabilmente travolto dalla massa in movimento. Non resta quindi che trovare le risposte dentro se stessi, sempre se si ha il coraggio farlo.
Evangelisti del "no-future" pensiero? Assolutamente no: i Choukra ci dicono che il futuro esiste, ed è molto peggio del presente.
Intensità emotiva di tipo esplosivo, nascosta da linee di cantato assolutamente e volutamente piatte, compensate da una chitarra che taglia i timpani come un coltello caldo nel burro, il basso come cuore pulsante dell'organismo/band, la batteria rutilante come un fiume in piena pronto a travolgere tutto e, timidamente, educatamente, una sottilissima linea melodica di tastiere o violino elettrico, a ricordarci che una speranza da qualche parte può anche esistere.

Il loro album "In Vitro" è un lavoro pregevole e di gradevole ascolto, cupo e suggestivo ma destinato a mio avviso solo a chi è abbastanza maturo da comprenderne i testi: i messaggi non sono particolarmente criptici, ma si prestano a diverse interpretazioni, la più evidente delle quali non è necessariamente quella esatta.

Non certo un gruppo "easy-listen", i Choukra riescono però a coinvolgere qualsiasi spettatore abbia dentro di sè un certo grado di emotività, ma attenzione: i sentimenti che trasmettono sono davvero forti.

Concludo con una citazione tratta da un loro brano e perfettamente calzante con il blog:

"..nell'ansia vedi il fuoco"


Visitateli su Myspace a questo indirizzo: http://www.myspace.com/choukra

FUOCO (quello vero)

Apro il mio primo post con una breve considerazione sul fuoco, quello vero, detto "reazione chimica di combustione", che ha causato quest'estate tanto dolore e tanto danno in Italia e nel mondo.
La combustione si origina da un elemento detto combustibile (legno, carta, sotanze chimiche di origine organica o inorganica) e un comburente (aria, o meglio Ossigeno), per trasformare sostanze complesse in Anidride Carbonica (detta anche Biossido di carbonio) e Acqua, con liberazione di grandi quantità di energia in forma di luce e calore...praticamente è l'esatto contrario della reazione di fotosintesi, che da CO2 e H2O tramite l'azione dei raggi solari va a formare sostanze organiche complesse come zuccheri e cellulosa.
Il fuoco ci scalda, cuoce i cibi, illuminava la notte dei nostri antenati, è simbolo di purificazione ma anche della violenza distruttiva senza freni... il termine "fare terra bruciata" indica appunto lasciare una zona totalmente spoglia e priva di ogni forma di vita...

Un terreno incendiato è un danno a tutta l'umanità: migliaia di metri cubi di ossigeno sottratti all'atmosfera dalla combustione, altre centinaia di migliaia di metri cubi di ossigeno che non verrano creati nei prossimi vent'anni a causa di un bosco che non c'è più. Quantità enormi di ceneri che con le piogge verranno lavate e disciolte, inquinando ulteriormente le falde acquifere e quindi gli acquedotti. Terreni collinari e montagnosi lasciati brulli ed esposti all'azione erosiva di vento e pioggia, con pericoli di frane e smottamenti...praticamente un vero e proprio disastro, un' Apolicasse in miniatura.

Voglio lasciare uno spunto di riflessione per i visitatori: secondo voi, chi incendia volontariamente o involontariamente un bosco, è a conoscenza del fatto che sta contribuendo alla nostra estinzione prematura?

"NelFuoco" non ha nulla a che vedere con "quel" tipo di fuoco.
"NelFuoco" tratta di ben altri fuochi: del fuoco interiore, quello della conoscenza, quello della passione, quello dell'ispirazione artistica.
Chi ha il fuoco dentro di se non può che opporsi con rabbia e sdegno a chi il fuoco lo appicca nei boschi e nei luoghi abitati.

Vostro,
N.o.S. feratu