sabato 29 settembre 2007

giovedì 20 settembre 2007

SANITA' PESCARESE

Oggi un post non polemico, semplicemente una breve constatazione di fatto.
In questi giorni una persona a me molto cara è stata ricoverata presso il reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale Civile di Pescara per un intervento chirurgico, e trovandomi sul posto per recarle visita ho avuto modo di verificare con i miei occhi quello che è un reparto efficiente e pulito, con personale altamente competente e molto cortese (nonostante fosse evidentemente indaffarato). Tutto ciò in un ospedale PUBBLICO, che pare sia sempre sulla bocca di tutti ogni qualvolta si debba parlare di malasanità abruzzese.

Fin qui nulla di strano, direte...dove sta l'imbroglio? Semplicemente non c'è.

La persona a me cara non ha ricevuto un trattamento di particolare riguardo rispetto agli altri degenti: è semplicemente stata trattata come vengono trattati tutti i pazienti del reparto, e cioè come un paziente, affetto da una determinata patologia e bisognoso di cure specialistiche.
Solo e soltanto questo, ma fatto come si deve.
Ho voluto segnalare questo fatto proprio perchè ogni qualvolta si verifica un evento negativo tutti si mettono a gridare ai quattro venti, mentre quando invece si tratta di notare i numerosi seri, dignitosi, professionali (e silenziosi) operatori della salute, nessuno sembra farci caso.
Pertanto, questo vuole essere un ringraziamento pubblico al primario, Prof. Buonaguidi, al suo staff di chirurghi, alle caposala, agli infermieri e agli operatori tutti che semplicemente fanno il loro dovere ogni santo giorno, e fanno si che gente come me possa dire: "pago le tasse per la sanità pubblica e non me ne pento, nonostante tutto". Continuate così.

venerdì 14 settembre 2007

"MAIALE DAY" ???????????


Ciao amici, oggi post "politico"... ho letto in giro che un tale di nome Calderoli e di professione "politico" (??) ha proposto, sull'onda del "family day", "DICO day", "V-day", un "maiale day"...
Tale "maiale day" si propone (così credo di aver capito) di organizzare mostre suine su terreni da destinarsi all'edificazione di moschee... beh, non ho parole! A parte l'evidente provocazione "estrema", anzi "estremista", da parte di un membro della nostra classe politica, nonchè ex-ministro, io da cattolico (in casa mia) e laico (per quel che riguarda lo Stato) non posso che vergognarmi come italiano e uomo per questa "proposta indecente" avanzata da Calderoli. E' un'offesa inimmaginabile rivolta a tutta la comunità islamica mondiale...è come dire "organizziamo messe nere dove dovranno sorgere chiese" oppure mettersi a dire (come abbiamo fatto fino a meno di 70 anni fa) che gli ebrei sono gli assassini di Gesù Cristo e come tali andrebbero trattati...sembra di essere tornati indietro di 500 anni!!
Dov'è la società del futuro che nominava Chaplin ne "Il Grande Dittatore"? Una società dove i mezzi di comunicazione univano e non dividevano, dove i mezzi di trasporto avanzati avrebbero svolto il ruolo di collegamento tra le genti e le culture?
Chi è ospite nel nostro paese deve necessariamente rispettare le nostre abitudini e rispettare le nostre leggi senza alcuna concessione, ma questo non ci da il diritto di offendere, provocare e addirittura rinnegare quella che io ritengo la migliore Costituzione al mondo: la "Costituzione della Repubblica Italiana" !! Per la nostra Costituzione non esistono differenze di età sesso, razza e religione, non dimentichiamolo mai! Chi nega la Costituzione è un nemico dello Stato, chi incita alla lotta armata è un nemico dello Stato, chi sostiene teorie secessioniste è un nemico dello Stato....mi rivolgo alle Autorità affinchè questi elementi vengano trattati come meritano, e alla gente affinchè non creda a questi sproloqui degni degli anni più bui della nostra società.

Ascoltate a questo link il "discorso all'umanità" dal film "Il grande Dittatore"

Meditate gente, meditate.

mercoledì 12 settembre 2007

SELEZIONE (IN)NATURALE

Oggi post pseudoscientifico, concernente le modalità di selezione per l'idoneità a borse di studio, assegni di ricerca e quant'altro. Essendo dipendente a tempo indeterminato a part-time e libero professionista a part-time (ed "essere umano" full-time), sono immune ormai dalla "giostra" delle procedure concorsuali, ma non posso esimermi dal dichiarare ogni volta di essere schifato dai vizi di procedura degli enti pubblici per quanto riguarda le procedure di selezione, che nulla hanno a che vedere con la competenza e la professionalità teoricamente richieste. Cinicamente dichiaro (e me ne assumo piena responsabilità) che se i "baroni" continuano a scegliere per "simpatia" e non per competenze, tra 100 anni staremo ancora cercando la cura per il cancro o l'AIDS. Non solo, ma le università sforneranno idioti patentati (lo fanno già adesso) perchè istruiti da idioti, i quali scriveranno libri di testo insulsi che insegneranno teorie errate.
Praticamente abbiamo (hanno) ribaltato completamente il metodo scientifico e la libera ricerca, concetti per i quali gente del calibro di Giordano Bruno e Galileo Galilei hanno patito sappiamo noi quanto.
Che dire? Come fare a spiegare che la competenza scientifica si acquisisce con lo studio, che la capacità di ricerca è data dalla curiosità, che non si diventa accademici "per eredità genetica", che la ricerca è essenziamente un'attività da destinarsi a filantropi e idealisti e non a grigi burocrati o a "nipoti" che poverini, non hanno arte ne parte? Semplice: non si può.
Mi viene in mente una massima ad effetto: "l'ottimista crede di vivere nel migliore dei mondi possibili...il pessimista sa che purtroppo è proprio così".
Continuo a sperare di avere torto, "prego" di avere torto, ma so che è così: non siamo più in testa nelle classifiche di "cervelloni" mondiali perchè le scuole e le università fanno schifo e sono solo dei "diplomifici", diciamolo una buona volta; il bagaglio culturale dell'uomo medio si è abbassato clamorosamente e abbiamo una percentuale di analfebetismo degna degli anni '50 del secolo scorso nonostante Internet e l'inglese a scuola.
Riprendiamoci la dignità che ci compete, anche perchè l'assenza di ricerca o peggio, una ricerca falsa e tendenziosa, non portano sviluppo dell'economia ma ne incentivano il declino.
Una volta da bambini, ci chiedevano: "cosa vuoi fare da grande?" Noi rispondevamo in maniera varia: l'avvocato, il medico, l'ingegnere, il meccanico etc. I più fantasiosi dicevano "l'astronauta" o addirittura "il Papa"...adesso i ragazzini rispondono inequivocabilmente "il calciatore" e "la velina", quando addirittura rispondono "boh, che ne so"...penso sia significativo, no?
Meditate gente, meditate.

sabato 8 settembre 2007

GIOVANNI DI IACOVO

Questa sera, reduce da una visitina sul sito di Giovanni Di Iacovo ho pensato bene di recensire in questo blog il suo libro "Sushi Bar Sarajevo".
E' un libro colto e irriverente, drammaticamente attuale nella sua cruda fantapolitica (o drammaticamente fantapolitico per la sua cruda attualità), che contamina un linguaggio ricercato con espressioni dialettali in maniera deliziosa, che racconta una storia fatta di vite intrecciate, di drammi allegri e farse tragiche, dell' "involuzione" di una società fottuta fin nel profondo della sua "anima nera" ("anima nera" può essere acquistata con il "3x2" nel MegaMall più vicino! - spot pubblicitario).
Purtroppo, desolatamente, devo ammettere che è un libro per palati fini, per chi legge per curiosità e non per "tendenza", per chi ha un minimo di conoscenza della storia contemporanea e per chi ha un forte senso dello humor (anche decisamente nero). Un libro per chi sa ridere innanzitutto di se stesso, per chi non ha paura di leggere frasi dissacranti, un libro per chi sa essere capace di fare un sorriso di sfottò alla morte che gli si para dinanzi.
Insomma, visto l'andazzo generale, qua 'sto libro lo leggiamo in 300.......

NO! Compratelo! Compratelo, e non leggetelo, oppure leggetelo e non capitelo, ma compratelo! Compratelo e usatelo per sistemare il tavolo che dondola, compratelo per fargli fare bella figura in libreria, così la vostra ragazza penserà che siete un colto intellettuale fine dicitore e amante della letteratura contemporanea e magari deciderà di darvela...insomma COMPRATELO!

Compratelo, perchè è un bel libro, perchè può insegnare qualcosa anche se vi farà sorridere con amarezza.

Ciao Giovanni, mi devi una birra: ho la gola secca a furia di scrivere!

giovedì 6 settembre 2007

OMAGGIO

Ardi,

divina tenaglia sul mondo

Brucia,

tornio d'amore

Parole di Fuoco

attente a me,

al mio capire roco

Forgiami il viso,
il respiro
il sorriso

di Fuoco

Roco, Rojo, ROSSO


(CCCP-Fedeli alla Linea "Roco, rojo, rosso")

CIAO LUCIANO

Luciano Pavarotti se n'è andato...ormai era malato già da tempo e non sono rimasto più sorpreso di tanto nell'apprendere la notizia...
Non lo apprezzavo particolarmente come tenore, ma sono comunque sinceramente dispiaciuto della sua dipartita, così come lo sono di qualunque altro essere umano di cui al telegiornale non diranno mai nulla.

Come mi è capitato piuttosto spesso di dire, purtroppo, in questi ultimi tre anni, anche a te dico: "arrivederci Luciano", ci mancherai.

POST MUSICALE - "CHOUKRA"

Primo post artistico-musicale, dedicato ad uno dei miei gruppi preferiti della scena musicale indie abruzzese: sono i CHOUKRA, da Popoli (PE), che con le loro atmosfere cupe e ansiogene riescono a trasferire in note dei messaggi non certo ottimistici ma assolutamente reali e concreti, neoprotagonisti dell'eredità di quella che era la punk generation e testimoni della sconfitta sociale che facciamo finta di non vedere.
I Choukra ci cantano in faccia, in maniera monocorde, con crudo realismo glaciale, che stiamo solo correndo come dei lemmings impazziti verso un precipizio, e chi cerca di arrestare la propria corsa viene inesorabilmente travolto dalla massa in movimento. Non resta quindi che trovare le risposte dentro se stessi, sempre se si ha il coraggio farlo.
Evangelisti del "no-future" pensiero? Assolutamente no: i Choukra ci dicono che il futuro esiste, ed è molto peggio del presente.
Intensità emotiva di tipo esplosivo, nascosta da linee di cantato assolutamente e volutamente piatte, compensate da una chitarra che taglia i timpani come un coltello caldo nel burro, il basso come cuore pulsante dell'organismo/band, la batteria rutilante come un fiume in piena pronto a travolgere tutto e, timidamente, educatamente, una sottilissima linea melodica di tastiere o violino elettrico, a ricordarci che una speranza da qualche parte può anche esistere.

Il loro album "In Vitro" è un lavoro pregevole e di gradevole ascolto, cupo e suggestivo ma destinato a mio avviso solo a chi è abbastanza maturo da comprenderne i testi: i messaggi non sono particolarmente criptici, ma si prestano a diverse interpretazioni, la più evidente delle quali non è necessariamente quella esatta.

Non certo un gruppo "easy-listen", i Choukra riescono però a coinvolgere qualsiasi spettatore abbia dentro di sè un certo grado di emotività, ma attenzione: i sentimenti che trasmettono sono davvero forti.

Concludo con una citazione tratta da un loro brano e perfettamente calzante con il blog:

"..nell'ansia vedi il fuoco"


Visitateli su Myspace a questo indirizzo: http://www.myspace.com/choukra

FUOCO (quello vero)

Apro il mio primo post con una breve considerazione sul fuoco, quello vero, detto "reazione chimica di combustione", che ha causato quest'estate tanto dolore e tanto danno in Italia e nel mondo.
La combustione si origina da un elemento detto combustibile (legno, carta, sotanze chimiche di origine organica o inorganica) e un comburente (aria, o meglio Ossigeno), per trasformare sostanze complesse in Anidride Carbonica (detta anche Biossido di carbonio) e Acqua, con liberazione di grandi quantità di energia in forma di luce e calore...praticamente è l'esatto contrario della reazione di fotosintesi, che da CO2 e H2O tramite l'azione dei raggi solari va a formare sostanze organiche complesse come zuccheri e cellulosa.
Il fuoco ci scalda, cuoce i cibi, illuminava la notte dei nostri antenati, è simbolo di purificazione ma anche della violenza distruttiva senza freni... il termine "fare terra bruciata" indica appunto lasciare una zona totalmente spoglia e priva di ogni forma di vita...

Un terreno incendiato è un danno a tutta l'umanità: migliaia di metri cubi di ossigeno sottratti all'atmosfera dalla combustione, altre centinaia di migliaia di metri cubi di ossigeno che non verrano creati nei prossimi vent'anni a causa di un bosco che non c'è più. Quantità enormi di ceneri che con le piogge verranno lavate e disciolte, inquinando ulteriormente le falde acquifere e quindi gli acquedotti. Terreni collinari e montagnosi lasciati brulli ed esposti all'azione erosiva di vento e pioggia, con pericoli di frane e smottamenti...praticamente un vero e proprio disastro, un' Apolicasse in miniatura.

Voglio lasciare uno spunto di riflessione per i visitatori: secondo voi, chi incendia volontariamente o involontariamente un bosco, è a conoscenza del fatto che sta contribuendo alla nostra estinzione prematura?

"NelFuoco" non ha nulla a che vedere con "quel" tipo di fuoco.
"NelFuoco" tratta di ben altri fuochi: del fuoco interiore, quello della conoscenza, quello della passione, quello dell'ispirazione artistica.
Chi ha il fuoco dentro di se non può che opporsi con rabbia e sdegno a chi il fuoco lo appicca nei boschi e nei luoghi abitati.

Vostro,
N.o.S. feratu