giovedì 5 giugno 2008

IL REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA DANNEGGIA LA SALUTE PUBBLICA

il considerare reato l'immigrazione clandestina è rischioso per la salute pubblica in quanto l'immigrato clandestino portatore di patologie gravi, per timore di essere espulso o peggio incarcerato eviterebbe qualsiasi contatto con le strutture sanitarie. E' per questo motivo, oltre che per motivi umanitari che il diritto all'assistenza sanitaria è esteso a tutti, cittadini italiani e non, regolari e clandestini. Spesso infatti chi immigra clandestinamente viaggia in condizioni degne delle vecchie navi negriere che trasportavano schiavi negli USA nel '700 e '800, portando a volte con se insetti veicoli di patogeni o covando infezioni che da noi rislutavano pressochè debellate, come la tubercolosi polmonare. Porre l'immigrato clandestino nella condizione di evitare qualsiasi forma di struttura pubblica, ospedale, medico generico o pronto soccorso che sia per timore di essere identificato quale "illegale" e pertanto incarcerato/espulso, equivale ad aumentare il rischio di diffusione di focolai di infezione difficilmente identificabili e circoscrivibili, esattamente come e accaduto e accade nei sobborghi degli USA con immigrati clandestini provenienti prettamente dall'area centro-americana, i cosidetti "mojados".
E' un dovere morale oltre che costituzionale garantire assistenza sanitaria a CHIUNQUE, non solo appunto per motivi etici ed umanitari, ma anche per prevenire e curare tempestivamente malattie infettive e garantire così lo stato di salute di un'intera popolazione"

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