giovedì 22 aprile 2010

lunedì 19 aprile 2010

MANTEGNA E I FUNERALI DI VIANELLO


I media hanno titolato, ai funerali di Vianello, "quel funerale, come un Mantegna" . Per quanto dispiaciuto profondamente dalla scomparsa dell' 88enne Raimondo Vianello, in quanto persona e in quanto pezzo di TV italiana, non posso essere d'accordo su questa asserzione che definisco irriverente e pacchiana. La scomparsa tragica e prematura di una vita umana sacrificata sull'altare dell'incoscienza, della malvagità, o dell'ignoranza rappresenterebbe una scena degna del Mantegna. Una scena come i funerali del giovane operaio ghanese morto sul lavoro a La Spezia, i cui familiari poveri hanno impiegato più di un mese per venire dal Ghana in Italia ad assistere ai funerali e dopo che i colleghi di lavoro del defunto hanno dovuto fare una colletta per il funerale. QUESTA è un'immagine degna di essere rappresentata dal Mantegna, non i funerali di un uomo benestante, che ha avuto il massimo dell'assistenza sanitaria e che si è spento dopo una vita di successi. Meditiamoci su.

venerdì 27 novembre 2009

FESTIVAL DELLE LETTERATURE

Carissimi,

come potete vedere, dopo un periodo di pausa teso a intessere rapporti lavorativi per campare la famiglia, torno presentandovi il festival delle letterature dell'Abruzzo, giunto alla sua settima edizione.
E' iniziato ieri, ma durerà fino a domenica 29 e vale davvero la pena farci una visitina. QUest'anno autori prettamente locali, case editrici piccole indipendenti e agguerrite, su tutto si erge il patròn Giovanni Di Iacovo, coadiuvato dal mirabile registro giornalistico pacato e indagatore del bravissimo Paolo Ferri e di altri validi nomi, giovani e meno giovani, del panorama abruzzese. Edizione in memoria di Alda Merini.

Andateci, ne vale davvero la pena.

domenica 17 maggio 2009

MARCO ALESSANDRINI SINDACO DI PESCARA

Nella foto: il candidato della lista Patto Riformista Nicola Simone -( io )- con il candidato sindaco

lunedì 11 maggio 2009

NICOLA SIMONE CANDIDATO AL COMUNE E ALLA PROVINCIA DI PESCARA

Nicola Simone candidato con la lista “PATTO RIFORMISTA”

 

 

PROGRAMMA ELETTORALE PESCARA 2009


Mi chiamo Nicola Simone, compirò 40 anni il 12 Maggio prossimo e si professione sono Biologo. Sono sposato e abito da circa otto anni a Città Sant’Angelo, ma le mie origini sono di un paesino alle pendici della Majella, San Valentino in Abruzzo Citeriore.

Ho quai 25 anni di attività politica alle spalle, iniziata giovanissimo tra le file della Federazione Giovanile Comunista, poi nel movimento universitario della Pantera del 1990 fino ad approdare finalmente al pensiero Liberale-Socialista che a mio avviso rappresenta il presente e il futuro dell’Italia e dell‘Europa.

In questo comunicato voglio esprimere il mio pensiero e il mio programma elettorale, per il quale mi batterò assiduamente in consiglio comunale qualora i cittadini decidessero di accordarmi la loro preferenza.

 Pescara è una città giovane, dotata di ottima posizione strategica e, pur con gravi problemi, ancora potenzialmente “a misura d’uomo”. Innumerevoli sono le possibilità che questa città può avere per rilanciarsi a livello nazionale e internazionale, se solo gli amministratori fossero adeguatamente capaci e lungimiranti. Ecco alcuni punti fondamentali del mio programma elettorale:

 La viabilità può essere molto migliorata con delle opere pubbliche che consentano maggiormente il transito sulle direttrici nord, sud ed ovest per agevolare il flusso dei pendolari che si recano da casa al lavoro e viceversa, scaricando così in parte il centro città da traffico ed inquinamento.

  1. al tempo stesso, incentivare l’uso della bicicletta in centro, con bus attrezzati per il trasporto di bici in maniera che tutti, anche gli anziani, possano usufruirne, quando stanchi. o per tornare in zone collinari in salita (colli)
  2. per questo occorre anche un maggiore controllo del traffico e della velocità delle auto, per cui propongo di rimuovere le barriere fisiche poste in zone strategiche che danneggiano solo le sospensioni e sostituirle con rilevatori di velocità a fotocamera, di modo che i pedoni e i ciclisti possano transitare più sicuri, mentre gli automobilisti saranno affrancati dai fastidiosi dolori alla schiena e dai danni alle sospensioni delle loro auto. Mi riferisco soprattutto alle strade che dai diversi colli portano in discesa verso il centro o Piazza Duca degli Abruzzi.
  3. rilanciare l’imprenditoria pescarese con numerose iniziative tra cui una pesante campagna pubblicitaria a livello nazionale che ponga Pescara come “la città del mare, del divertimento, dello shopping”. Inutile dire che la concentrazione di negozi che ha la nostra città è caratteristica peculiare per attirare turisti anche nazionali che vogliano passare le vacanze al mare senza rinunciare ai piaceri più “mondani” della vita come andare in giro a far compere, passare la serata in locali di diverso genere, tutto concentrato in un‘area abbastanza gestibile anche a piedi
  4. sfruttare al meglio la zona industriale creando infrastrutture tali da rendere maggiormente appetibile l’impianto di nuove attività industriali, ma nel rispetto del protocollo di Kyoto relativamente alle emissioni di CO2 e all’impatto ambientale.
  5. affrontare le politiche giovanili andando incontro a quelle che sono le tendenze delle nuove generazioni come gli sport urbani (city bike, sk8) e le nuove forme di arte urbana coinvolgendo i diversi gruppi in un grande festival nazionale che si terrà annualmente in città e che vedrà coinvolti writers, rappers, sk8ers e chiunque abbia voglia di vivere una città giovane per giovani, con all’interno numerose competizioni e premi. ‘idea base è quella di creare un festival internazionale che veda Pescara come città contemporanea e brulicante di vita ed energia Il titolo previsto per questo festival è “Signs and Voices: Live the City, Breathe the City, BE the City” (segni e voci – Vivi la Città, Respira la Città, SII la Città). All’interno del festival vi sono innumerevoli spunti per vivere la multiculturalità, il gap generazionale, lo sport e l’arte. In Italia non esiste nessun festival simile, per cui Pescara diventerebbe trampolino di lancio ed esempio di modernità.
  6. affrontare il disagio giovanile attraverso politiche di informazione presso le scuole secondarie e università riguardanti il fenomeno dell’abuso di droghe e alcool, senza demonizzazioni o strumentalizzazioni di sorta, ma dal puro e semplice aspetto chimico–tossicologico e sociologico, per far comprendere ai giovani le conseguenze dell’abuso di alcool e droghe e le responsabilità derivanti da tale uso. .“Conosci il tuo nemico, ma soprattutto conosci te stesso” (Sun-Tzu)
  7. Di pari passo, affiancare campagne di informazione sull’uso di anticoncezionali ed educare al controllo delle nascite e alla pianificazione familiare e più in generale, sulla maternità responsabile, già nell’adolescenza. Intendo sostenere la rete dei consultori familiari affinché riescano a svolgere la loro azione “Prevenire è meglio che curare”.
  8. Il rispetto della natura, per quanto urbanizzata, è fondamentale per garantire una buona qualità della vita; l’uomo in genere, ma soprattutto “l’uomo urbano” ha necessità di avere del verde intorno, per cui intendo proporre la creazione di “aree verdi” dove verranno sistemate le rotatorie per il traffico, possibilmente  attrezzandole con piante arboree ad alto fusto e il cui impianto radicale non vada ad interferire con l’assetto stradale. Anche le aree destinate a pineta devono tornare al cittadino, per potersi rilassare o svolgere attività sportive all’aria aperta. Per la sicurezza del cittadino proporrò la sistemazione di videosorveglianza interna alle pinete, con annesso corpo di guardia in maniera da garantire un intervento rapido in caso di necessità
  9. intendo proporre di riaprire le spiagge libere all’accesso pubblico nelle ore notturne e stilare un regolamento di “comportamento responsabile” ai quale i cittadini si dovranno attenere per poter continuare ad usufruire di questa risorsa pubblica.
  10. Intendo incrementare le attività culturali cittadine, allo scopo di rendere la città più ricca di risorse di svago e attirare l’attenzione internazionale sugli eventi che vi si svolgono. Musica, cultura, sagre, eventi, spettacolo: Pescara deve diventare la “città-vetrina” dell’Adriatico in grado di soddisfare tutti gli appetiti sociali, gastronomici e culturali di coloro che ci vivono e di coloro che ci transitano. Le aree rurali della provincia troveranno così nell’area metropolitana la sua “vetrina” e l’area metropolitana si approvvigionerà dalle aree rurali per le materie prime, la gastronomia, il supporto logistico.

 All’origine dei problemi di Pescara resta comunque a mio avviso la mancata “educazione” dei cittadini a vivere la città responsabilmente e con la massima apertura mentale, grave colpa di precedenti amministrazioni che non sono state capaci di guardare al futuro, ma evidentemente solo a lottizzare la città e a renderla quasi invivibile a causa della loro scarsa lungimiranza (e anche per la loro pochezza, ammettiamolo). Pescara non è diversa da altre città italiane e soffre gli stessi problemi, primo fra tutti una classe politica “vecchia” e composta per lo più da omuncoli, grigi funzionari di partito disposti soltanto a prendere una poltrona qualunque, indipendentemente dalle loro capacità ma solo in base al puro e semplice risultato elettorale, frutto spesso di promesse vane di posti di lavoro o consulenze al comune oppure di vincite di ipotetici appalti. Solo pochissimi hanno osato cercare di pianificare un futuro per questa città e spesso sono stati brutalmente ostacolati da coloro che volevano che le cose restassero così come sono per poter continuare a fare i loro comodi.

Va detto, a onore del vero, che con la precedente guida di Luciano D’Alfonso la città e i cittadini avevano iniziato ad accorgersi delle potenzialità che la città stessa poteva esprimere, potenzialità che purtroppo anche a causa di recenti eventi di tipo giuridico, non sono state espresse. Adesso è iniziata di nuovo e in anticipo la tornata elettorale che deciderà chi sarà il nuovo sindaco e la nuova giunta, ed ecco i soliti noti tornare a bussare alle vostre porte: alcuni vi diranno di avere la bacchetta magica per risolvere i problemi, altri vi prometteranno un futuro pieno di posti di lavoro per i vostri familiari se li voterete, altri ancora giureranno e spergiureranno di non vendersi per una poltrona, ma io e voi sappiamo che le cose stanno diversamente. I grigi funzionari di partito, qualunque esso sia, non saranno mai in grado di vedere oltre il proprio naso (e il proprio interesse).

Io vi posso assicurare due sole cose: la prima è che sono una persona molto capace e che ho la volontà per fare quello che ho proposto, la seconda è che so guardare molto lontano, e con la vostra fiducia e il lavoro di noi tutti vedo Pescara più bella e più vivibile, come mai lo è stata prima.

Per una volta, cittadini, fate una pazzia: votate per una persona seria.

 Grazie

 Nicola Simone

giovedì 15 gennaio 2009

L'ODIO

L'odio.
Che brutta parola per una brutta emozione: è una vita che cerco di tenerla lontana dal mio modo di essere, di vivere, di pensare e di agire. Per fortuna ci riesco bene, ma in certi giorni mi costa una fatica immane non odiare.
La rabbia è ben altra cosa, è solo un momento passeggero nella coscienza. Certo, può far danni anche la rabbia, ma non ha nulla ha che fare con l'odio, che è duraturo e inamovibile, di solito.
Cosa c'entra tutto questo discorso oggi su questo blog?
Non lo posso dire apertamente perchè altrimenti mi censurano, ma quando vedo sganciare bombe su una bandiera ONU non per sbaglio ma proprio perchè era quello l'obiettivo (e non è la prima volta che un certo governo si comporta cosi, una su tutte il tiro dell'artiglieria sulle ambulanze nel 1982), mi chiedo a cosa serva ragionare con governi animati non dalla giustizia e dalla ragione, ma dal puro e semplice ODIO.
Di seguito pubblico la mia "lettera aperta ad un governo oltranzista".
"caro Governo oltranzista,
tu che continui la tua pulizia etnica con la scusa del terrorismo per ottenere finalmente la tua Terra Promessa, non ti rendi conto che costruire le case dei coloni sui cimiteri non è una bella prospettiva.
Caro Governo, già da decenni la tua gente vive nella costante paranoia armata, eppure non desisti da certi comportamenti. Non hai capito che il sangue genera solo altro sangue, ma tu niente: hai capito tutto tu, gli altri non capiscono nulla. Rabin ci ha provato a calmare le acque, ci era quasi riuscito e per non far realizzare il suo processo lo hai ucciso; non accetti nessuna critica e sei sempre pronto a dare del razzista o del nazista a chi ci prova. Non hai riguardo per la tua gente che è stanca di cinquant'anni di guerre, non vedi o non vuoi vedere la realtà delle cose, preferisci che i tuoi cittadini dormano con il mitra sotto il cuscino o nel rifugio piuttosto che cedere a compromessi e restituire la terra sottratta, almeno in parte. Ti crogioli nella paura dei tuoi cittadini e nell'angoscia e nel dolore dei tuoi vicini. Irriducibile e inamovibile marci verso la distruzione tua o del nemico: nessuna tregua, nessuno sconto, nessun armistizio. SOLO ODIO E VENDETTA.
Io invece, caro Stato mediorientale che si affaccia sul Mar Mediterraneo, io non ti odio nè ti ho mai odiato, ma in certi giorni mi fai davvero schifo....perchè dovrei mai credere che tu sia differente da coloro che dici di combattere in nome della lotta al terrorismo?
I tuoi nonni, che tanto hanno patito sappiamo tutti dove, si rivolterebbero dalla nausea a guardarti.
E' proprio vero: il sonno della ragione genera mostri, e la ragione del mondo intero è in letargo profondo. Restano solo i mostri: chi uccide e chi guarda gli uccisi in TV davanti al piatto di pasta nell'indifferenza totale, che tanto ormai una scuola bombardata è roba di tutti i giorni.
A me, in questi giorni mi capita piuttosto spesso di vergognarmi di essere un umano...a Te non succede mai?"

martedì 13 gennaio 2009

ADDIO MARIO

Se n'è andato,
anche il mitico Mario Magnotta, personaggio reso famoso all'inizio degli anni '90 con il famosissimo scherzo telefonico detto della "lavatrice" e diventato icona trash-pop-demenziale a livello nazionale.
Un uomo solo ha fatto diventare l'abruzzo e la città dell'Aquila famosi per aver pronunciato la fatidica frase:
"mi iscrivo ai terrorishti !!"
Personaggio tanto pittoresco quanto simpatico, Mario ha lasciato un vuoto che la tv spazzatura non riuscirà a colmare, e su YouTube rimarranno i suoi dialoghi rabbiosi e dissacranti, le sue urla blasfeme e le sue parolacce sguaiate.
Una cosa è certa: le famose 480.000 lire non le ha pagate (segui il link)
Addio Mario, ti dedicheremo una strada, promesso.